OECD Multilingual Summaries

OECD Compendium of Agri-environmental Indicators

Summary in Italian

Compendio dell’OCSE sugli indicatori agro‑ambientali

Sintesi in italiano

Le recenti performance ambientali dell’agricoltura danno alcune indicazioni incoraggianti circa la capacità del settore agricolo di rispondere alle future sfide ambientali. I dati che si riferiscono ai Paesi dell’area OCSE indicano che dal 1990 al 2010 ci sono stati miglioramenti nella gestione degli elementi nutritivi, dei pesticidi, dell’energia e dell’acqua e che l’uso dei suddetti fattori di produzione è diminuito per unità di volume di produzione. Il miglioramento delle performance ambientali del settore agricolo è altresì riconducibile a una più ampia adozione da parte degli agricoltori di pratiche rispettose dell’ambiente. Tali pratiche comprendono in particolare: la lavorazione del terreno agricolo favorevole alla conservazione dei suoli, le migliori condizioni di stoccaggio del letame, i test di verifica degli elementi nutritivi presenti nel terreno agricolo e l’irrigazione a goccia.

L’agricoltura svolge un ruolo significativo nei confronti dell’ambiente, specie riguardo alle quantità di suolo e di acqua utilizzati, mentre le attività dello stesso settore incidono in misura molto meno importante sull’insieme dell’economia (ad esempio: quota di lavoro e PIL). E’ risaputo che l’agricoltura produce esternalità ambientali positive (es. sequestro di anidride carbonica) e negative (es. inquinamento dell’acqua) che non sono considerate nel calcolo del PIL agricolo perché ci sono pochi mercati per tali esternalità. Si stima che i valori delle esternalità positive e negative create dall’agricoltura siano probabilmente sostanziali, tuttavia, oggi non è disponibile una valutazione monetaria onnicomprensiva dei costi e benefici a esse attribuibili.

I segni positivi dei miglioramenti ambientali provengono in parte dalla migliore integrazione delle problematiche ambientali nel processo decisionale degli agricoltori che si è verificato a partire dagli anni novanta. Tale andamento è il risultato di una combinazione di norme ambientali più severe, dell’aumento dei finanziamenti con finalità agro‑ambientali, dello sviluppo di misure, come strumenti di mercato, di azione collettiva, di assistenza tecnica e ricerca. Inoltre, nell’ultimo decennio, il rallentamento della crescita della produzione agricola rispetto agli anni novanta, verificatosi nella gran parte dei Paesi dell’OCSE, ha, in molti casi, contribuito a diminuire la crescita dell’utilizzo dei fattori di produzione (elementi nutritivi, pesticidi, energia e acqua) nel processo produttivo agricolo e delle emissioni degli allevamenti zootecnici (ammoniaca, metano), contribuendo a migliorare la qualità dell’ambiente.

Il totale dei pagamenti versati dai contribuenti dell’area dell’OCSE ai produttori agricoli per accrescere i benefici e ridurre i costi ambientali, è aumentato in modo sostanziale dall’inizio degli anni novanta e attualmente ammonta in diversi miliardi di dollari l’anno, anche se, a oggi, nessuna stima precisa è disponibile. Individuare, come negli ultimi venti anni, questi contributi al bilancio pubblico abbiano inciso sulle performance ambientali del settore agricolo dell’area OCSE, è una questione complessa e non ancora del tutto chiarita. Ciò è ascrivibile al fatto che i pagamenti sono solo uno degli elementi trainanti fra i tanti che incidono sul cambiamento ambientale. Tra gli altri fattori vi sono, ad esempio, gli sviluppi nelle altre politiche, l’economia, i mercati, le tecnologie, le conoscenze tecniche, l’aspettativa della società e l’ambiente naturale che incidono tutti sui risultati ambientali del settore agricolo.

In alcune regioni dei Paesi OCSE i risultati conseguiti per migliorare la performance ambientale del settore agricolo sono stati deludenti. Gli agricoltori, i policy maker e il sistema agro‑alimentare devono fare maggiori sforzi per impegnarsi a risolvere il problema dell’inquinamento delle acque e della riduzione della popolazione avicola che si riproduce in ambiente agricolo, in queste regioni. I livelli d’inquinamento in termini assoluti continuano a essere una sfida, poiché continuano a esercitare notevoli pressioni sull’ambiente in molti Paesi dell’OCSE. Per esempio, si riscontrano alti livelli di concentrazione di azoto e fosforo che poi inquinano il suolo, l’acqua e l’aria, nonché un uso eccessivo di pesticidi che provoca l’inquinamento delle falde acquifere.

Le prospettive agricole dell’OCSE‑FAO fino al 2021 prevedono un aumento nella produzione agricola di quasi tutti i Paesi OCSE. In uno scenario immutato, le previsioni al rialzo della produzione potrebbero aumentare la pressione sull’ambiente. Ciò rappresenta una grande sfida politica per espandere simultaneamente la produzione, per soddisfare la domanda globale di sicurezza alimentare, e allo stesso tempo ridurre i costi ambientali e incoraggiare i benefici ambientali connessi con l'agricoltura.

Per rispondere alla doppia sfida di garantire la sicurezza alimentare globale e di migliorare le performance ambientali sarà necessario puntare sull’aumento dell’efficienza ambientale e delle risorse dell’agricoltura, migliorare le pratiche di gestione del territorio, minimizzare le emissioni inquinanti, ridurre i fattori che danneggiano la biodiversità, dare maggior peso alle politiche che non prevedono forme di sussidio alle produzioni e ai fattori produttivi che danneggiano l’ambiente.