1887

OECD Multilingual Summaries

OECD Economic Outlook, Volume 2018 Issue 1

Summary in Italian

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La pubblicazione è disponibile all’indirizzo:
10.1787/eco_outlook-v2018-1-en

Prospettive economiche dell’OCSE 2018, Volume n. 1

Sintesi in italiano

La crescita è più solida, ma incombono rischi

Dopo un lungo periodo di crescita economica fiacca, l’economia mondiale sta finalmente crescendo di circa il 4%, un ritmo di crescita che corrisponde alla media storica degli ultimi decenni.

Questa è una buona notizia, ed è ancora migliore se si considera che questa ripresa della crescita economica globale è sostenuta, in parte, dalla gradita ripresa degli investimenti e degli scambi commerciali mondiali. E’ importante dare un rilievo particolare alla ripresa degli investimenti, poiché il futuro dell’attuale espansione economica dipenderà molto dal loro andamento.

Sebbene fosse stato anticipato da molto tempo, la ripresa degli investimenti è più debole rispetto ai precedenti periodi di espansione economica. Si osserva la stessa situazione per gli scambi commerciali mondiali, che dovrebbero crescere a un ritmo soddisfacente, anche se non spettacolare, salvo non siano compromessi dalle tensioni commerciali.

Tuttavia, contrariamente ai periodi precedenti, la crescita mondiale del 4% non è ascrivibile né a un aumento della produttività né a un profondo cambiamento strutturale. Questa volta, l’intensificazione dell’attività economica è in ampia misura riconducibile al sostegno della politica monetaria e di quella di bilancio.

Per molti anni, la politica monetaria è stata l’unica leva utilizzata. Durante la crisi finanziaria internazionale, le banche centrali hanno tagliato notevolmente i tassi d’interesse e hanno iniettato liquidità nell’economia e acquistato titoli a ritmi senza precedenti allo scopo di supportare l’attività economica.

Nella maggior parte dei Paesi, la politica di bilancio ha invece mantenuto un orientamento prudente o, in alcuni casi, si è anche inasprita. Tuttavia, i tassi d’interesse storicamente bassi hanno consentito ai Governi di utilizzare il margine di manovra di bilancio disponibile per promuovere la crescita, adottando un orientamento che era stato molto incoraggiato dall’OCSE nel 2016. Molti Governi dell’OCSE seguono ormai questa indicazione. In un primo tempo, le risorse ottenute dalle diminuzioni dei pagamenti degli interessi sono state utilizzate dai Governi per evitare tagli di spesa o aumenti delle imposte. Con il miglioramento della situazione economica, molti Governi hanno ormai adottato un orientamento volto a un ulteriore allentamento della politica di bilancio.

Oggi la politica monetaria sta finalmente tornando alla normalità e i Governi stanno intervenendo per sostenere l’attività economica con la politica di bilancio. Possiamo dire che la politica di bilancio è la nuova leva di politica economica: tre quarti dei Paesi dell’OCSE hanno ormai adottato una politica di bilancio espansiva. Lo stimolo fiscale in alcuni Paesi è molto significativo, mentre in altri è meno ambizioso. Tuttavia, tale allentamento fiscale avrà notevoli ripercussioni sull’economia mondiale. L’allentamento contribuirà a rafforzare la crescita nel breve termine. Tuttavia, in Paesi che hanno conosciuto periodi di espansione più lunghi questo stimolo fiscale (se di ampia portata) contribuirà anche ad aumentare le pressioni inflazionistiche nel medio termine. Solo il tempo ci potrà dire se questi benefici di breve termine saranno controbilanciati da effetti indesiderati nel medio termine. Ciò che conta è che nel compiere tali scelte i Governi siano pienamente consapevoli dell’impatto di medio termine delle loro politiche, e non si concentrino solo sui benefici di breve termine derivanti dallo stimolo fiscale.

In molte economie, la forte crescita alla quale stiamo assistendo va di pari passo con la creazione di un elevato numero di posti di lavoro. In realtà, è particolarmente soddisfacente costatare che nell’area dell’OCSE la disoccupazione sia destinata a raggiungere il suo livello più basso dal 1980, sebbene in alcuni Paesi sia ancora alta. Grazie a questa robusta creazione di posti di lavoro e al relativo aumento della penuria di manodopera, oggi si prevede un aumento dei salari reali in molti Paesi. Questo aumento è ancora relativamente moderato. Tuttavia, segni chiari indicano che i salari registrano finalmente una tendenza al rialzo. Questo è uno sviluppo importante, poiché la crisi globale ha avuto un impatto grave sui redditi delle famiglie, specie per i lavoratori scarsamente qualificati e a basso reddito.

Nonostante tutte queste buone notizie, incombono rischi sulle prospettive economiche mondiali. Quali sono questi rischi? In primo luogo e innanzitutto, occorre evitare un aumento delle tensioni commerciali. Vale la pena ricordare che l’aumento delle restrizioni commerciali non è una novità assoluta. Dopo tutto, oltre 1200 nuove restrizioni commerciali sono state applicate dai Paesi G20 dall’inizio della crisi finanziaria mondiale nel 2017. Inoltre, come indicato dal Capitolo 2, poiché oggi l’economia mondiale è molto più integrata e interconnessa rispetto al passato, un ulteriore aumento delle tensioni commerciali potrebbe incidere in modo significativo sull’espansione economica e pregiudicare l’equilibrio di importanti catene del valore globale.

Un altro rischio importante è collegato all’aumento dei prezzi del petrolio. I prezzi del petrolio sono aumentati di quasi il 50% nello scorso anno. Il persistente aumento dei prezzi del petrolio farà aumentare le pressioni inflazionistiche e aggraverà gli squilibri esterni in molti Paesi.

Negli ultimi anni, i tassi d’interesse molto bassi hanno incoraggiato l’indebitamento delle famiglie e delle imprese in alcuni Paesi e hanno portato alla sopravvalutazione degli asset (p. es. beni immobiliari, azioni) in molti altri. In tale contesto, l’aumento dei tassi d’interesse potrebbe mettere in difficoltà i Paesi, le famiglie e imprese con alti livelli di indebitamento. Evidentemente, questo rialzo dei tassi d’interesse è stato ampiamente anticipato e perciò non dovrebbe provocare perturbazioni importanti. Tuttavia, se l’inflazione dovesse aumentare più del previsto e se le banche centrali dovessero essere costrette ad aumentare i tassi a ritmi più rapidi, il clima di fiducia dei mercati potrebbe cambiare bruscamente, portando a un’improvvisa correzione dei prezzi delle attività.

Un aumento più rapido dei tassi d’interesse nelle economie avanzate potrebbe portare anche a significativi fenomeni di deprezzamento e di volatilità del tasso di cambio in alcune economie emergenti che dipendono molto da finanziamenti esterni e che presentano squilibri interni o esterni. Le tensioni geopolitiche potrebbero anche contribuire a repentine correzioni dei mercati o a un ulteriore aumento dei prezzi del petrolio. Brexit e l’incertezza politica in Italia potrebbero aumentare le pressioni che gravano sull’espansione economica nell’area dell’euro.

Quali implicazioni di politica economica discenderebbero? Poiché l’indebitamento privato e pubblico resta alto in alcuni Paesi, è fondamentale migliorare la produttività, diminuire il debito e creare riserve finanziarie per rafforzare la resilienza delle economie. Poiché le politiche monetarie e di bilancio non potranno sostenere per sempre l’espansione economica e potrebbero anche contribuire ai rischi finanziari, è assolutamente necessario che le riforme strutturali diventino una priorità. Negli ultimi due anni, pochi Paesi hanno attuato riforme strutturali importanti. La maggior parte di quelli che hanno attuato riforme sono grandi economie emergenti (EMEs), come l’Argentina, il Brasile e l’India. Per quanto riguarda le economie avanzate, in Francia è stata adottata un’importante riforma del lavoro e negli Stati Uniti è stata attuata una riforma della fiscalità di ampio respiro. Tuttavia, come indicato dal rapporto dell’OCSE, Going for Growth 2018, queste importanti eccezioni non sono sufficienti per contrastare la regola secondo cui gli sforzi di riforma hanno rallentato.

Perché è così importante? Perché l’unico modo per sostenere l’attuale espansione economica e per far sì che tutti traggano beneficio dalla crescita è di attuare riforme che incrementino la produttività. Come indicato dall’OCSE in molti studi sulle politiche dell’istruzione (Education Policy Reviews) e sulle strategie nazionali in materia di competenze (OECD National Skills Strategies), è fondamentale ridefinire i programmi di studio per sviluppare le competenze cognitive, sociali ed emotive necessarie per il successo nel mondo del lavoro, nonché migliorare la qualità dell’insegnamento e mettere a disposizione le risorse necessarie per fornire efficientemente tali competenze. In molti Paesi, gli investimenti nell’istruzione di qualità per la prima infanzia e nell’istruzione professionale e negli apprendistati sono di particolare importanza. Sono altresì fondamentali riforme del mercato del lavoro volte a migliorare le competenze. Le riforme volte ad aumentare la concorrenza, migliorare i regimi di insolvenza, ridurre gli ostacoli all’ingresso nel settore dei servizi e snellire la burocrazia sono altresì essenziali affinché le economie diventino più dinamiche, più inclusive e più favorevoli all’imprenditoria. Gli investimenti nelle infrastrutture digitali saranno altresì essenziali nell’era digitale. Inoltre, vi sono notevoli opportunità per ridurre i costi commerciali dei beni e, in particolare, dei servizi, contribuendo a rafforzare le prospettive di crescita e la creazione di posti di lavoro ovunque nel mondo.

Nonostante la crescita più robusta, non sembra opportuno autocompiacersi. Le riforme strutturali sono essenziali per sostenere l’espansione attuale e attenuare i rischi. Di conseguenza, nelle attuali circostanze per l’economia mondiale è veramente essenziale dare un’opportunità alle riforme. Poiché le politiche monetarie e fiscali hanno già fatto il loro lavoro, tocca adesso alle riforme sostenere l’espansione, migliorare il benessere e a far sì che tutti traggano beneficio dalla crescita.

Álvaro Santos Pereira

Capo economista facente funzioni

© OECD

Traduzione a cura della Sezione linguistica italiana.

La riproduzione della presente sintesi è autorizzata sotto riserva della menzione del Copyright OCSE e del titolo della pubblicazione originale.

Le sintesi sono traduzioni di stralci di pubblicazioni dell’OCSE i cui titoli originali sono in francese o in inglese.

OECD

Il testo integrale in lingua inglese è disponibile online sul sito OECD iLibrary!

© OECD (2018), OECD Economic Outlook, Volume 2018 Issue 1, OECD Publishing.
doi: 10.1787/eco_outlook-v2018-1-en

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