1887

OECD Multilingual Summaries

OECD Employment Outlook 2015

Summary in Italian

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Prospettive dell’occupazione OCSE 2015

Sintesi in italiano

Migliorano le condizioni sul mercato del lavoro ma la ripresa è lungi dall’essere completa.

Nel complesso, le condizioni sul mercato del lavoro stanno migliorando nei Paesi dell’OCSE ma la ripresa dalla recente crisi economica resta discontinua tra i diversi Paesi. La crescita dell’occupazione non è ancora abbastanza rapida nell’area dell’OCSE da riuscire a colmare in tempi brevi il calo occupazionale causato dalla crisi. La composizione sul mercato del lavoro si è spostata verso un aumento del numero dei posti di lavoro a tempo parziale e una riduzione di quello nel settore manifatturiero e dell’edilizia e ciò potrebbe rendere più difficile per alcuni disoccupati trovare un’occupazione a tempo pieno. Di conseguenza, il tasso di disoccupazione rimarrà alto anche di qui alla fine del 2016. Attestatosi al 7,1% durante il quarto trimestre del 2014 (Q4 2014), il tasso medio di disoccupazione dell’area dell’OCSE superava di 1,6 punti percentuali il tasso del periodo pre‑crisi. La lenta diminuzione della disoccupazione dovrebbe continuare per il resto del 2015 e nel 2016, fino al 6,6% nell’ultimo trimestre del 2016, ma in Grecia e Spagna resterà tuttavia superiore al 20%. La disoccupazione di lungo termine rimane inaccettabilmente alta e vi è il pericolo che i disoccupati di lungo termine si allontanino dal mercato del lavoro e che sia più difficile far scendere la disoccupazione. In molti Paesi, la disoccupazione giovanile resta a livelli ben superiori a quelli del periodo pre‑crisi, alla stregua del numero di giovani che non lavorano e non studiano (i cosiddetti NEET). La debole crescita dei salari reali resta una fonte di preoccupazione, in particolare nella zona euro.

I salari minimi devono essere attentamente coordinati con le politiche fiscali e previdenziali per essere più efficaci nel sostenere i redditi dei lavoratori con uno stipendio basso.

Il salario minimo obbligatorio è stato recentemente introdotto in Germania, portando a 24 Paesi su un totale di 34, il numero dei Paesi dell’OCSE che prevedono un salario minimo nazionale. I salari minimi possono aiutare a sostenere il reddito dei lavoratori con un salario basso ma questo risultato dipende da due importanti fattori. In primo luogo, la retribuzione minima non deve essere fissata a livelli troppo alti, altrimenti può condurre a una perdita di posti di lavoro e di reddito per i lavoratori con un basso salario. In secondo luogo, occorre un coordinamento con le misure fiscali e previdenziali, al fine di garantire che gli aumenti dei salari minimi si tramutino in una retribuzione netta più alta, limitando nello stesso tempo l’aumento del costo del lavoro per i datori di lavoro.

Le diseguaglianze salariali sono meno elevate nei Paesi che sono riusciti a soddisfare meglio la crescente domanda di competenze

Le diseguaglianze sono aumentate nella maggior parte dei Paesi dell’OCSE e gli sforzi per bloccare o invertire questa tendenza al rialzo si collocano in alto tra le priorità delle agende governative. Nuovi dati sulle competenze della forza lavoro in materia di trattamento delle informazioni, resi disponibili nel Survey of Adults Skills (PIAAC), hanno evidenziato il ruolo delle competenze quali causa dei differenti livelli di diseguaglianza salariale rilevati tra un Paese e l’altro, fattore cruciale nel condurre alle diseguaglianze nel reddito. Nel complesso, investire nelle competenze è importante per risolvere il problema della diseguaglianza salariale, specie laddove le competenze sono insufficienti rispetto alla domanda. Nei Paesi in cui le competenze sono distribuite meno equamente, la diseguaglianza salariale è più alta. Un migliore utilizzo delle competenze può contribuire a ridurre la diseguaglianza, rafforzando i legami tra le competenze dei lavoratori, la produttività e le retribuzioni.

Politiche attive per mercati del lavoro più inclusivi

Garantire a tutte le persone migliori opportunità di partecipare attivamente al mercato del lavoro è essenziale, considerando il rapido invecchiamento demografico e la necessità di guarire le cicatrici economiche e sociali lasciate dalla crisi economica e finanziaria mondiale. Politiche attive efficaci possono aiutare ad avviare il potenziale produttivo della popolazione di ogni Paese e contribuire alla crescita economica, alla coesione sociale e alla sostenibilità del suo sistema previdenziale. A tal fine, esse devono essere in grado di continuare a motivare i disoccupati nella ricerca attiva di un impiego, migliorando nello stesso tempo la loro occupabilità e aumentando le opportunità di essere assunti, e mantenuti in posti di lavoro adeguati. L’attuazione di questi tre elementi: motivazione, occupabilità e opportunità – deve essere gestita da istituzioni e politiche del mercato del lavoro efficaci ed efficienti, che sono la chiave di volta del successo di qualsiasi strategia di attivazione.

La qualità della vita lavorativa: mobilità sulla scala delle remunerazioni, il rischio sul mercato del lavoro e diseguaglianza nel lungo termine

Il modo in cui la diseguaglianza delle remunerazioni si tramuta, in un dato momento, in diseguaglianza dei redditi da lavoro a lungo termine, dipende dal grado di mobilità degli individui nella scala di distribuzione delle remunerazioni, mobilità definita come movimento verso l’alto o il basso della scala salariale e all’interno o all’esterno del mercato del lavoro. Per analizzare le carriere dei lavoratori in 24 Paesi dell’OCSE, sono state utilizzate tecniche di simulazione basate su dati panel di dimensioni ridotte. In media, tre quarti della diseguaglianza rilevata in un determinato anno risulta a carattere permanente, mentre il resto (1/4) è determinato dal fattore mobilità e si distribuisce in modo uniforme durante il ciclo della vita. Nei Paesi che registrano una maggiore diseguaglianza, la mobilità non sembra essere più alta. Disoccupazione cronica, deboli competenze cognitive, contratti di lavoro atipici e scarsa produttività delle imprese sono le principali cause delle basse remunerazioni nel lungo termine. Il sistema di sicurezza sociale ha un ruolo importante per migliorare la sicurezza della carriera del lavoratore attenuando i rischi reddituali legati alla disoccupazione. I salari minimi riducono il rischio di remunerazioni molto basse, ma il loro impatto nella riduzione della diseguaglianza dei redditi si modifica nel lungo termine, a causa dell’effetto perequativo della mobilità e dei potenziali effetti negativi sull’occupazione.

Migliorare la qualità dei posti di lavoro nelle economie emergenti

La scarsa qualità dei posti di lavoro è una preoccupazione importante nelle economie emergenti. Pur non essendo semplice da misurare – poiché i dati disponibili sono limitati ‑ la qualità del lavoro nelle economie emergenti viene analizzata secondo tre dimensioni, in linea con l’OECD’s Jobs Quality Framework: la qualità delle retribuzioni (un indicatore che associa la retribuzione media e la diseguaglianza di reddito), la sicurezza sul mercato del lavoro (indicatore che cattura sia il rischio di disoccupazione, sia quello di remunerazioni molto basse) e la qualità dell’ambiente lavorativo (misura dell’incidenza della pressione lavorativa o di orari lavorativi particolarmente prolungati). Le economie emergenti ottengono risultati inferiori rispetto ai Paesi dell’OCSE in tutte e tre le suddette dimensioni. I giovani e i lavoratori poco qualificati e quelli appartenenti al settore informale, hanno generalmente un lavoro di qualità meno buona. Dal punto di vista di politica economica, l’esperienza dei Paesi OCSE con i migliori risultati, suggerisce che un’alta qualità dell’impiego può associarsi a elevati tassi di occupazione. Di conseguenza, le misure per migliorare la qualità del lavoro non dovrebbero essere considerate necessariamente come un ostacolo per la creazione di posti di lavoro. Nel rapporto si individuano le politiche del mercato del lavoro e previdenziali più adeguate per promuovere la qualità dei posti di lavoro nelle economie emergenti.

© OECD

Traduzione a cura della Sezione linguistica italiana.

La riproduzione della presente sintesi è autorizzata sotto riserva della menzione del Copyright OCSE e del titolo della pubblicazione originale.

Le sintesi sono traduzioni di stralci di pubblicazioni dell’OCSE i cui titoli originali sono in francese o in inglese.

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OECD

Il testo integrale in lingua inglese è disponibile online sul sito OECD iLibrary!

© OECD (2015), OECD Employment Outlook 2015, OECD Publishing.
doi: 10.1787/empl_outlook-2015-en

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