1887

OECD Multilingual Summaries

Economic Policy Reforms 2014: Going for Growth Interim Report

Summary in Italian

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La pubblicazione è disponibile all’indirizzo:
10.1787/growth-2014-en

Riforme di politica economica 2014: Relazione interinale di Going for Growth

Sintesi in italiano

Il quadro di riferimento di Going for Growth (Obiettivo Crescita) si fonda sulle competenze dell'OCSE in materia di riforme strutturali e di performance economica per fornire ai responsabili delle politiche economiche raccomandazioni concrete in materia di riforme volte a incoraggiare la crescita economica. Nel rapporto sono state individuate cinque priorità programmatiche per ciascun Paese, basate sulla loro capacità di migliorare i livelli di vita materiale nel lungo termine attraverso un incremento della produttività e dell'occupazione.

Le priorità di riforma comprendono la regolamentazione dei mercati dei prodotti e del mercato del lavoro, interventi nel settore dell'istruzione e della formazione, nei sistemi di tassazione e nei regimi di prestazioni sociali, in materia di regole al commercio e agli investimenti e politiche a favore dell’l'innovazione. A partire dal 2005 il rapporto viene pubblicato annualmente per i Paesi membri dell'OCSE e dal 2011 include anche l'esame delle riforme in Brasile, Cina, India, Indonesia, Russia e Sud Africa (Paesi BRIICS). Le varie edizioni di Going for Growth hanno contribuito al programma di lavoro ufficiale del G20 volto a realizzare una crescita forte, sostenibile ed equilibrata.

Il presente rapporto interinale esamina le principali sfide della crescita cui fanno fronte i Paesi membri dell'OCSE e i principali Paesi non membri e valuta attentamente i progressi compiuti nel corso degli ultimi due anni nell’attuare le riforme di politica strutturale per rispondere a tali sfide (Capitolo 1). L’analisi delle suddette sfide viene condotta tenendo conto delle priorità specifiche di ciascun Paese identificate nelle precedenti edizioni di Going for Growth. Il rapporto esamina altresì gli effetti delle riforme sugli obiettivi di politica economica diversi dalla crescita del PIL, con particolare riferimento al risanamento delle finanze pubbliche, alla riduzione degli squilibri delle partite correnti e alla diminuzione della disuguaglianza di reddito.

Il rapporto aggiorna inoltre gli indicatori dell'OCSE sulla regolamentazione dei mercati dei prodotti (Product Market Regulation, PMR) che misurano l’incidenza delle barriere alla concorrenza in diversi settori economici quali le industrie di rete (energia, telecomunicazioni e trasporti), i servizi professionali e la distribuzione al dettaglio (Capitolo 2). I governi nazionali, le organizzazioni internazionali e gli ambienti accademici utilizzano in modo sempre più diffuso gli indicatori di PMR.

Principali indicazioni in materia di politica economica

Progressi e sfide delle riforme

  • La crisi ha indebolito la crescita potenziale di molte economie avanzate mentre alcune economie emergenti stanno di fatto incontrando ostacoli strutturali. Un ritorno verso una crescita sana e sostenibile richiede riforme strutturali ambiziose e ampie, includendo un ampio ventaglio di settori.
  • I Governi hanno continuato a progredire su molti fronti nonostante la sfida di attuare riforme in un clima di crescita indebolita. Negli ultimi due anni, il ritmo delle azioni intraprese nelle aree interessate dalle raccomandazioni dell'OCSE ha in qualche modo decelerato, ma nell'insieme rimane ben superiore al ritmo osservato prima della crisi. L'intensità degli interventi di riforma si è mantenuta più elevata nei Paesi della zona euro esposti alle pressioni dirette dei mercati o sotto programmi di assistenza finanziaria.
  • In termini di riforme tese a incrementare la produttività, è stata dedicata una maggiore attenzione alle azioni volte ad aumentare l'efficienza del settore pubblico, a migliorare i risultati ottenuti nel campo dell'istruzione e allo snellimento della regolamentazione sui mercati dei prodotti, mentre le azioni nel campo della tassazione e delle infrastrutture sono state in qualche modo considerate meno importanti. Per quanto riguarda le riforme sul mercato del lavoro e delle politiche sociali, gli interventi di riforma sono stati particolarmente numerosi nelle aree dei sistemi pensionistici, dei programmi di sostegno ai redditi e alla ricerca di lavoro, nonché in materia di legislazione sulla protezione del lavoro.
  • Nonostante, le prospettive economiche abbiano registrato di recente un miglioramento, i Paesi continuano a fronteggiare difficoltà in diverse aree strutturali. Un certo numero di Paesi dell'OCSE fa fronte a un rallentamento della crescita della produttività nonostante investimenti non trascurabili nel capitale basato sulla conoscenza e nell'istruzione universitaria di buona qualità (Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Svizzera).
  • Nei Paesi emergenti (Brasile, Cina, Cile, Indonesia, India, Messico, Russia, Turchia e Sud Africa) la necessità di migliorare l'accesso a un'istruzione di qualità, di risolvere la questione degli ostacoli infrastrutturali fisici e giuridici e, nella maggior parte dei casi, d'inserire un maggior numero di lavoratori nel settore formale dell'occupazione, è una delle principali priorità delle politiche pubbliche.
  • L'elevato e persistente tasso di disoccupazione è una preoccupazione per la maggior parte dei Paesi europei, in particolare per i Paesi del sud e del centro dell'Europa che continuano a registrare alti tassi di disoccupazione di lunga durata, anche quando la disoccupazione media è diminuita dalla crisi. I fattori che contribuiscono alla disoccupazione, e che variano tra Paesi, comprendono diverse tipologie di barriere alla creazione di posti di lavoro e alla mobilità dei lavoratori e un sostegno insufficiente per la ricerca di lavoro e lo sviluppo delle competenze. Nei Paesi del sud dell'Europa, più colpiti dalla crisi, sarebbero utili riforme dei mercati dei prodotti più energiche per potenziare l'impatto delle sostanziali riforme del mercato del lavoro attuate negli ultimi anni.
  • In alcuni Paesi dell'OCSE che si trovano di fronte a un invecchiamento demografico particolarmente rapido (Germania, Giappone e Corea), l'inserimento di un maggior numero di donne nel mercato del lavoro e la garanzia della loro piena integrazione nel suddetto mercato, resta una delle principali sfide assieme alla necessità di aumentare la produttività dei servizi.
  • Nei Paesi in cui la disuguaglianza di reddito è particolarmente marcata, l'azione sulle priorità di politica economica dovrebbe principalmente contribuire a ridurre il differenziale dei redditi, anche se tale azione potrebbe richiedere più tempo. Dall'altro canto, i provvedimenti presi per incoraggiare la crescita nei Paesi che fanno fronte ai più ampi squilibri delle partite correnti, dovrebbero complessivamente contribuire in modo limitato al risanamento dei suddetti squilibri.

Progressi compiuti nella riduzione di barriere regolamentari alla concorrenza

  • La regolamentazione dei mercati dei prodotti è essenziale per il buon funzionamento delle economie di mercato, in particolare per tutelare l'integrità del mercato ma anche per conseguire obiettivi ambientali, sanitari e di sicurezza. Tuttavia, in tutte le aree dei mercati dei prodotti in cui la concorrenza è praticabile, gli assetti regolamentari dovrebbero contribuire a promuovere la concorrenza e non a inibirla.
  • Più precisamente, occorre riformare le normative che creano barriere all'ingresso nel mercato, limitano la capacità concorrenziale delle imprese all'interno del mercato, riducono gli incentivi dei fornitori per competere o limitano le scelte e le informazioni disponibili per i consumatori.
  • Gli indicatori PMR dell'OCSE aggiornati nel 2013 evidenziano che le riforme in questo campo hanno segnato un rallentamento nel corso degli ultimi cinque anni, una tendenza, questa, già precedentemente identificata. Eppure, nel corso degli ultimi cinque anni, numerosi Paesi hanno attuato riforme significative ‑‑ in particolare Grecia, Polonia, Portogallo e Repubblica Slovacca.
  • Complessivamente, negli ultimi cinque anni i Paesi esaminati nel rapporto, hanno progredito in maggior misura nel processo di allentamento delle restrizioni alla vendita delle partecipazioni statali, nella riduzione dell'impatto dei controlli dei prezzi sulla concorrenza e nella semplificazione delle procedure per la creazione d'imprese start‑up. Nello stesso periodo, essi hanno altresì migliorato l'accesso all'informazione sulle regolamentazioni ed eliminato progressivamente le pratiche discriminatorie nei confronti dei fornitori esteri.
  • Le barriere regolamentari alla concorrenza sono ancora difficili da superare in numerosi settori, sebbene, dalla metà degli anni Novanta, siano stati realizzati sostanziali progressi per diminuirle. Sia nei Paesi membri dell'OCSE che nei Paesi non membri, le sfere d'intervento in cui è stato rilevato il maggiore potenziale di miglioramento sono: la partecipazione statale, la governance delle imprese statali e le barriere regolamentari all'ingresso nei servizi di rete e professionali.

© OECD

Traduzione a cura della Sezione linguistica italiana.

La riproduzione della presente sintesi è autorizzata sotto riserva della menzione del Copyright OCSE e del titolo della pubblicazione originale.

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© OECD (2014), , OECD Publishing.
doi: 10.1787/growth-2014-en

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