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OECD Multilingual Summaries

Green Growth Indicators 2014

Summary in Italian

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La pubblicazione è disponibile all’indirizzo:
10.1787/9789264202030-en

Indicatori della crescita verde 2014

Sintesi in italiano

Gli indicatori dell’OCSE sulla crescita verde sono articolati in quattro principali obiettivi: stabilire un’economia a basse emissioni di carbonio, efficiente nell’impiego delle risorse; mantenere il capitale naturale di base; migliorare la qualità di vita della popolazione; attuare le misure adeguate e realizzare le opportunità economiche offerte dalla crescita verde. Sei indicatori di riferimento mirano a fornire informazioni bilanciate sugli elementi fondamentali della crescita verde: produttività del carbonio e dei materiali, adeguamento della produttività multifattoriale alle incidenze ambientali, un indice delle risorse naturali, cambiamenti nell’uso del suolo e della copertura vegetale ed esposizione della popolazione all’inquinamento atmosferico.

Principali indicazioni

La crisi economica e finanziaria globale ha attenuato alcune pressioni sull’ambiente. Tuttavia, poiché la crescita economica riprende il suo corso, queste pressioni s’intensificheranno e presto supereranno i livelli registrati prima della crisi, se i Governi non rafforzano le misure opportune.

Per migliorare l’uso efficiente dell’energia e delle risorse naturali sono necessarie azioni forti e sostenute al fine di porre rimedio ai danni ambientali, mantenere il capitale naturale di base dell’economia e migliorare la qualità della vita. Ciò richiede un’azione concertata dalle Ministeri delle finanze, dell’economia, industria e agricoltura e di altri ministeri che adottano misure che incidono sull’ambiente e che possono contribuire a promuovere la crescita verde. La costruzione del capitale umano attraverso lo sviluppo dell’istruzione e delle competenze sarà essenziale.

Stiamo diventando più efficienti nell’utilizzo delle risorse naturali e dei servizi ecosistemici?
  • Nel corso degli ultimi 20 anni, la “produttività ambientale” delle economie dell’OCSE in termini di carbonio, energia e risorse materiali è cresciuta, registrando tuttavia ampie variazioni tra diversi Paesi e settori. Le emissioni di diossido di carbonio e l’uso dei combustibili fossili si sono disaccoppiati dalla crescita economica e l’energia rinnovabile svolge un ruolo crescente negli sforzi volti a diversificare le fonti di approvvigionamento energetico e a ridurne il tenore di carbonio. Oggi, i Paesi dell’OCSE creano un maggiore valore economico per unità di risorse materiali utilizzate rispetto al 1990 e gli sforzi per riciclare i rifiuti stanno iniziando a dare buoni risultati. L’uso delle sostanze nutrienti nell’agricoltura sta altresì migliorando, con un calo delle eccedenze relativamente alla produzione.
  • Tali sviluppi sono dovuti a un intreccio di fattori: azione pubblica; rallentamento dell’attività economica dovuta alla crisi; crescita del settore dei servizi, risorse delocalizzate – e produzione ad alta intensità d’inquinamento e infine aumento dei volumi delle merci.
  • In molte aree i guadagni di produttività sono limitati e le pressioni sull’ambiente rimangono alte; le emissioni di carbonio continuano ad aumentare; i combustibili fossili continuano a essere la risorsa più utilizzata nella composizione del mix energetico e in alcuni casi beneficiano di sovvenzioni pubbliche; il consumo di risorse materiali per sostenere la crescita economica rimane alto e molti materiali di valore continuano a essere smaltiti come rifiuti.
Il capitale naturale di base delle nostre economie è mantenuto?
  • Le informazioni disponibili per valutare i capitali naturali dei Paesi sono incomplete e di qualità variabile. In termini quantitativi, sono stati compiuti progressi con la gestione delle risorse naturali rinnovabili. La produzione ittica mondiale dalla cattura in mare si è stabilizzata; l’uso commerciale delle risorse forestali indica uno scenario sostenibile e nonostante una domanda crescente, l’estrazione delle risorse di acqua dolce rimane stabile nonostante una domanda crescente.
  • La pressione complessiva sulle risorse naturali resta tuttavia elevata, e rimangono sfide importanti circa la qualità delle risorse naturali, i servizi ecosistemici che offrono e la loro gestione integrata. Le aree ricche di biodiversità stanno diminuendo e molti ecosistemi, degradando. Le minacce per la biodiversità sono particolarmente gravi nei Paesi ad alta densità demografica e laddove l’uso delle terre cambia e lo sviluppo infrastrutturale conduce a una crescente frammentazione degli habitat naturali. Molte specie animali e vegetali sono in via di estinzione; un terzo degli stock ittici mondiali sono sfruttati in eccesso e molte foreste sono minacciate dalla distruzione, frammentazione e conversione in altri tipi di suolo. Le pressioni sulle risorse idriche rimangono alte; in alcuni casi la penuria di acqua a livello locale potrebbe limitare l’attività economica.
Le popolazioni traggono beneficio dai miglioramenti ambientali?
  • La maggioranza delle popolazioni dell’area dell’OCSE usufruisce di servizi igienico‑sanitari migliorati; quasi l’80% di esse usufruisce di una rete pubblica di trattamento delle acque reflue. L’esposizione umana all’inquinamento atmosferico da biossido di zolfo e particolati sta diminuendo. Nello stesso tempo, l’ozono terrestre, gli ossidi di azoto e particolati molto sottili continuano a colpire la salute umana. Le stime del costo dell’inquinamento atmosferico nei Paesi dell’OCSE mostrano che i vantaggi di una maggiore mitigazione dell’inquinamento potrebbero essere notevoli. Restano sfide da affrontare in materia di ammodernamento dei sistemi di distribuzione idrica che stanno diventando obsoleti e l’accesso a un efficiente trattamento delle acque reflue negli insediamenti umani di piccole dimensioni o isolati.
La crescita “più verde” genera opportunità economiche?
  • Stanno accelerando gli sforzi a livello nazionale per attuare politiche volte a una crescita verde mediante il sostegno alle nuove tecnologie e innovazioni e utilizzando strumenti economici. Le informazioni paragonabili sulle opportunità economiche ‑‑ in termini di posti di lavoro e di competitività ‑‑ derivate dalle politiche di crescita verde, rimangono tuttavia scarse. Gli aspetti dinamici della crescita verde sono difficili da valutare statisticamente e molti sforzi di misurazione si sono concentrati sulle attività “verdi” e si sono dedicati in misura minore alla “trasformazione verde” dell’economia e alle catene globali di approvvigionamento.
  • I settori che producono beni e servizi ambientali rappresentano una quota crescente (sebbene modesta) dell’economia. La spesa pubblica per la R&S, investita nell’efficienza ecologica ed energetica, è aumentata, alla stregua della quota dei brevetti “verdi”. L’uso delle tasse ambientali si sta diffondendo ma rimane limitato rispetto alla tassazione del lavoro. Inoltre, la quota di sovvenzioni agli agricoltori, che esercita la maggiore pressione ambientale, è diminuita, mentre è cresciuta la quota destinata ai fabbisogni ambientali.
  • I flussi finanziari internazionali che promuovono la crescita verde stanno evolvendo. Mentre i mercati del carbonio si riducono a causa della crisi finanziaria e di un output industriale limitato, sono emerse nuove opportunità nel campo dell’energia pulita, settore in cui i flussi d’investimenti internazionali hanno superato gli investimenti nelle tecnologie che utilizzano i combustibili fossili. Nuove opportunità sono altresì emerse con le istituzioni finanziarie che emettono obbligazioni verdi e con le agenzie di crediti all’esportazione che facilitano gli investimenti privati in progetti che sviluppano le valutazioni d’impatto ambientale. Gli aiuti allo sviluppo a fini ambientali continua a crescere e gli aiuti per le energie rinnovabili hanno superato gli aiuti per le energie non rinnovabili.
  • Tuttavia, molte azioni tese allo sviluppo della crescita verde occupano ancora una posizione secondaria e spesso non sono abbastanza coerenti, compromettendo di conseguenza la transizione verso la crescita verde. I Paesi continuano a sostenere la produzione e il consumo di combustibile fossile in molti modi. Le variazioni delle aliquote fiscali energetiche, i bassi livelli di tassazione per combustibili che hanno un notevole impatto sull’ambiente e gli esoneri di tassazione per i combustibili in alcuni settori, ostacolano la transizione verso un’economia a basso tenore di carbonio. La riforma delle suddette misure fiscali offre importanti opportunità per i Paesi per generare un maggiore gettito fiscale e conseguire contemporaneamente obiettivi ambientali con una maggiore efficienza economica.

© OECD

Traduzione a cura della Sezione linguistica italiana.

La riproduzione della presente sintesi è autorizzata sotto riserva della menzione del Copyright OCSE e del titolo della pubblicazione originale.

Le sintesi sono traduzioni di stralci di pubblicazioni dell’OCSE i cui titoli originali sono in francese o in inglese.

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Il testo integrale in lingua inglese è disponibile online sul sito OECD iLibrary!

© OECD (2013), Green Growth Indicators 2014, OECD Publishing.
doi: 10.1787/9789264202030-en

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