How's Life in the Digital Age?
Opportunities and Risks of the Digital Transformation for People's Well-being

This report documents how the ongoing digital transformation is affecting people’s lives across the 11 key dimensions that make up the How’s Life? Well-being Framework (Income and wealth, Jobs and earnings, Housing, Health status, Education and skills, Work-life balance, Civic engagement and governance, Social connections, Environmental quality, Personal security, and Subjective well-being). A summary of existing studies highlights 39 key impacts of the digital transformation on people’s well-being. The review shows that these impacts can be positive as digital technologies expand the boundaries of information availability and enhance human productivity, but can also imply risks for people’s well-being, ranging from cyber-bullying to the emergence of disinformation or cyber-hacking. In sum, making digitalisation work for people’s well-being would require building equal digital opportunities, widespread digital literacy and strong digital security. Continued research and efforts in improving statistical frameworks will be needed to expand our knowledge on the many topics covered in this report.
Come va la vita in Italia nell’era digitale?
In confronto agli altri Paesi dell’OCSE, in Italia i rischi della trasformazione digitale superano i vantaggi che ne derivano. L’utilizzo di Internet e la diversità delle attività per le quali le persone utilizzano Internet registrano livelli più bassi rispetto ad altri Paesi. Allo stesso tempo, le disuguaglianze nell’utilizzo di Internet sono tra le più elevate fra i Paesi dell’OCSE: se da un lato un gruppo limitato di persone utilizza Internet per un’ampia gamma di attività, dall’altro la maggioranza non ha beneficiato di un’estesa varietà di utilizzi online. Poiché un numero relativamente ristretto di persone utilizza Internet rispetto agli altri Paesi dell’OCSE, i vantaggi in termini di soddisfazione per la qualità della vita che derivano dall’accesso a Internet sono relativamente limitati. In Italia, un discreto numero di persone ha beneficiato del calo dell’indice esteso dello stress da lavoro, dovuto ai posti di lavoro informatizzati, ma il contributo delle industrie delle tecnologie dell’informazione all’occupazione totale è relativamente limitato e si stima che il 15% dei posti di lavoro sia esposto ad un rischio elevato di automazione, percentuale superiore alla media OCSE. L’Italia è inoltre esposta ad altri importanti rischi legati alla trasformazione digitale, e più in particolare ad una mancanza di competenze ITC tra i docenti: ben il 36% indica di avere elevate esigenze in termini di sviluppo delle proprie competenze ITC.
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