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  • Il presente rapporto sull’integrazione nel mercato del lavoro degli immigrati e dei loro fi gli fa parte di una serie di studi condotti dalla Divisione delle migrazioni internazionali della Direzione per l’occupazione, il lavoro e gli affari sociali (DELSA) dell’OCSE. Precedenti rapporti sull’Australia, l’Austria, il Belgio, la Danimarca, la Francia, la Germania, i Paesi Bassi, la Norvegia, il Portogallo, la Svezia e la Svizzera sono stati pubblicati dall’OCSE nell’ambito della serie Jobs for Immigrants (Vol. 1, 2 e 3).

  • L’Italia è il Paese dell’OCSE che dal 2000 ha ricevuto i più alti fl ussi migratori, sia a livelli assoluti che in percentuale sulla popolazione totale. All’inizio, la migrazione era costituita prevalentemente da lavoratori poco qualifi cati. Il ricongiungimento familiare ha portato alla presenza di una numerosa popolazione immigrata, proporzionalmente più giovane di quella italiana e di un numero crescente di fi gli di immigrati nati in Italia.

  • Nel giro di un decennio, gli immigrati in Italia sono diventati una componente signifi cativa della popolazione Insieme alla Spagna, l’Italia è il paese dell’OCSE con la più alta crescita annuale della popolazione immigrata regolare fi n dall’inizio degli anni 2000. La sua posizione al centro del bacino del Mediterraneo e la forte richiesta di lavoro in impieghi poco qualifi cati ha reso l’Italia la destinazione principale per gli immigrati. Tra il 2001 e il 2011, la percentuale di bambini stranieri sul totale della popolazione si è quasi triplicata raggiungendo il 9% della popolazione totale. Gli immigrati sono in gran parte sovra- rappresentati nei gruppi di età più attivi (25-44) e, nel complesso, rappresentano quasi l’11% della popolazione in età lavorativa (15-64 anni). Tale percentuale è più alta rispetto a Grecia e Portogallo, ma rimane inferiore rispetto alla percentuale della maggior parte degli altri Paesi OCSE con livelli di PIL simili.

  • In Italia, i livelli di occupazione degli immigrati sono alti rispetto ai loro omologhi nativi. Il presente capitolo esamina i fattori che limitano l’interpretazione positiva di questo indicatore. In primo luogo, i risultati nel mercato del lavoro in Italia sono considerati nell’ambito di confronti internazionali, in particolare per le donne. In secondo luogo, vengono presi in considerazione la giovane età media degli immigrati e la loro sottorappresentazione tra gli studenti, per vedere qual è la loro incidenza sull’alto livello di occupazione degli immigrati rispetto ai loro omologhi nativi. In terzo luogo, il capitolo esamina la concentrazione degli immigrati nelle regioni del nord e del centro dove le condizioni del mercato del lavoro sono più favorevoli. È stato inoltre effettuato un confronto internazionale delle competenze e del livello d’istruzione degli immigrati in Italia. Per fi nire, il capitolo determina se e in che misura gli immigrati subiscono eccessivamente gli effetti della crisi economica e le implicazioni per la futura sostenibilità dei lavoro scarsamente qualifi cati svolti dagli immigrati.

  • Il presente capitolo presenta l’evoluzione del quadro legislativo per l’integrazione e delle politiche di integrazione in Italia e i principali attori a livello nazionale e subnazionale. Vengono discusse le responsabilità in materia di politiche di integrazione dei diversi attori, con una particolare attenzione al coordinamento e alle sovrapposizioni. Vengono valutati il ruolo della decentralizzazione, delle autorità locali e dei fornitori di servizi in termini di guadagni in reattività e fl essibilità e di perdite dovute a una copertura e un’esecuzione frammentate, contrastanti, sovrapposte o incomplete. Il capitolo esamina la pianifi cazione e l’implementazione a livello nazionale e regionale. Include anhe un’analisi dettagliata dei fondi regionali per l’integrazione e una discussione sulle diffi coltà di assegnare effi cacemente le risorse preventivate.

  • Il presente capitolo esamina legami tra risultati dell’integrazione degli immigrati e alcune peculiarità del mercato del lavoro in Italia: innanzitutto, alla luce delle forti disparità regionali in termini di prestazioni nel mercato del lavoro, il capitolo esamina la questione della mobilità degli immigrati, cercando di determinare se gli immigrati reagiscono meglio alle condizioni sfavorevoli del mercato del lavoro dei loro coetanei nativi. In secondo luogo, alcuni gruppi specifi ci di migranti sono stati colpiti in modo sproporzionato dalla crisi economica e questa tendenza si sta accelerando. La concentrazione di immigrati in alcuni settori e occupazioni colpiti più duramente dalla crisi, così come il ritorno volontario degli immigrati con un alto livello d’istruzione nel Paese di origine vengono esaminati come possibili fattori esplicativi. Viene discussa l’occupabilità a lungo termine degli immigrati con un basso livello d’istruzione e vengono forniti dati sui licenziamenti selettivi. In terzo luogo, gli immigrati sono colpiti in modo sproporzionato dal dualismo del mercato del lavoro italiano. Il capitolo esamina i potenziali benefi ci di politiche volte a migliorare le competenze degli immigrati e accrescere la loro mobilità. Per fi nire, si analizza l’elevata incidenza del lavoro autonomo tra gli immigrati in Italia e vengono identifi cate le risposte politiche.

  • Il presente capitolo esamina alcuni aspetti importanti delle politiche per l’integrazione degli immigrati: in primo luogo, vengono esaminati la partecipazione degli immigrati allo sviluppo di programmi attivi del mercato del lavoro e l’esistenza di programmi più mirati. In secondo luogo, viene esaminata l’evoluzione dell’offerta di formazione linguistica, in particolare dopo l’introduzione dell’accordo d’integrazione nel 2012, nonché il suo coordinamento a livello regionale. In terzo luogo, si esamina l’impatto dei vari programmi di regolarizzazione, che hanno interessato gran parte degli immigrati in Italia. Si considera in che misura la crisi economica abbia ridotto il loro impatto. La quarta misura per l’integrazione riguarda i criteri di naturalizzazione che in Italia restano molto restrittivi rispetto ad altri Paesi nonostante il recente emendamento a favore degli stranieri nati in Italia che hanno risieduto senza interruzioni nel Paese. Per fi nire, viene valutato il quadro legislativo contro la discriminazione.

  • Il presente capitolo valuta l’integrazione nella scuola e nel mercato del lavoro dei fi gli degli immigrati nel confronto internazionale e rispetto ai fi gli dei nativi in Italia. Il contesto socioeconomico ed altri fattori sono analizzati per spiegare i risultati. Considerata la natura recente dei fl ussi migratori, la maggior parte dei fi gli degli immigrati è composta da minori nati in Italia e da giovani immigrati formati in Italia. Anche i fi gli di immigrati che hanno completato la scuola dell’obbligo costituiscono un gruppo importante. L’impatto del loro arrivo tardivo sui loro risultati nella scuola e e nel mercato del lavoro è preso in considerazione. La situazione dei fi gli degli immigrati non ha ancora ricevuto la giusta attenzione in termini di politiche nazionali. Con l’ingresso imminente di crescenti coorti di fi gli di immigrati nel mercato del lavoro italiano, la loro integrazione deve diventare una priorità. Il presente capitolo esamina le politiche in grado di contribuire a migliorare la loro integrazione nel sistema d’istruzione e nel mercato del lavoro italiano.